Recensione:
Tratto dall�omonimo poema epico anglosassone, una maledizione incombe nel castello di Hrothgar (Anthony Hopkins), in cui ogni notte Grendel, un demone ancestrale, terrorizza e uccide i cittadini. A Beowulf, eroe senza macchia e senza paura, il compito di eliminarlo regalando la pace alla Danimarca.
Come spesso accade nella trasposizione di un�opera cartacea in pellicola, si plasma la duttile letteratura adattandola alle tecniche cinematografiche.
Pare per� che Zemeckis (�Ritorno al futuro� � �Polar Express�) abbia calcato oltremodo la mano e abusato di tecnologia, realizzando un prodotto sterile e insignificante.
L�innovativo regista, spremendo il cospicuo budget a disposizione, sfrutta l�ultima moda hollywoodiana, il �performance capture�: elettrodi disposti nella tuta degli attori e collegati al computer che capta ogni movimento del corpo.
Tuttavia l�ostentazione del lusso digitale subisce la pena del contrappasso, avvolgendo i protagonisti in un velo di inespressiva partecipazione emotiva che rende il film privo di sentimento.
E se alla mancanza di intensit� si aggiunge un abbondante surplus di stereotipi e luoghi comuni condito dall�arrogante saccenza di Beowulf, eroe epico positivo stravolto dalla creativit� del regista americano, la pesante sentenza nei confronti di uno dei film pi� attesi del mese giunge dopo appena mezz�ora di lungometraggio.
L�unica nota positiva � la presenza a comparsa di Angelina Jolie, la sola a conservare un briciolo di umanit� nei panni della � seppur digitale � orchessa in tacchi a spillo e madre di Grendel.