Trama:
L'agente della Cia Ed Hoffman dirige dall'America le azioni del collega "sul campo" (in Giordania, per l'esattezza) Roger Ferris, in un'operazione ordita contro un capo di Al Qaeda.
Recensione:
Se dietro la cinepresa vi è un regista come Ridley Scott (“American Gangster”), alla sceneggiatura William Monahan l'autore del 4 premi Oscar “The Departed – Il bene e il male”, e tra i protagonisti Leonardo DiCaprio (“Blood Diamond”) e Russell Crowe (“A beautiful mind”) nonché un cospicuo budget a disposizione, non sorprendono le aspettative inerenti l'ultimo big movie americano, “Nessuna verità”.
Liberamente ispirato all'omonimo romanzo di David Ignatius, “Nessuna verità” è il manifesto lucido e disincantato della guerra americana in Iraq, più attuale che mai, a causa degli atti terroristici scatenatisi sul globo negli ultimi anni.
Scott descrive senza enfasi la politica dell'Intelligence americana, criticandone sia la teoria sia la prassi, improntata sull'idea di superiorità dell'America nei confronti del resto del mondo.
In un prodotto denso di tecnicismi, dove la trama complessa si snoda senza particolari difficoltà, ciò che più emerge è l'incapacità di trasformare un fatto di cronaca in un action/spy movie, condito di tensione e suspense: i due protagonisti, Ferris (DiCaprio) e Hoffman (Crowe), l'uno come agente operativo in Iraq, l'altro come comandante delle operazioni dall'America, lavorano spalla a spalla telematicamente, senza mai rendere l'adrenalina tipica dello spionaggio internazionale, intriso di rapporti privilegiati e di dati confidenziali.
Ai due il merito di trasmettere appieno la divergenza di valori che li contraddistingue: Ferris si oppone con forza al bigottismo americano e alla sua guerra, saggiando il terrore e la paura con i quali gli iracheni quotidianamente convivono, e apprezzandone culture e tradizioni, magistralmente celate dai luoghi comuni;
Hoffman compie il suo lavoro “da casa”, decide l'esito delle operazioni sulla base di dati statistici e numerici, convinto che la soluzione ai mali del mondo sia prerogativa della Cia.
Benché il modus operandi di Scott sia limpido e pulito, con un attenzione impeccabile e oculata nel suo svolgimento, il prodotto realizzato è una pellicola tecnicamente perfetta, ma emotivamente inepressiva