Recensione:I films di Mathieu Kassowitz sono come un crescendo
imprevedibile. Ho visto “L’odio“ (1995) e “Amen“ (2002) e
posso dire che questa particolarit� � la carta vincente di
Kassowitz. Anche nei “Fiumi di porpora“ si pu� riscontrare
questo stile inconfondibile. Di per s� la trama � banale,
ma ci� che la rende unica � la struttura su cui � basata.
Un thriller che cresce continuamente e s’intreccia a forma
di DNA. I colpi di scena non permettono allo spettatore di
prevedere il resto del film. Al contrario, questi danno
un’ulteriore spinta al crescendo della trama.
Ottima la scenografia, sia gli interni che gli esterni,
che si sposta dalla montagna coperta di neve alla
biblioteca universitaria, dall’obitorio agli spazi aperti
senza “inciampare” in contrasti particolarmente marcati.
Personalmente preferisco le inquadrature esterne, come
quando il commissario Niemais e Cherneze si arrampicano
sulla parete coperta di neve, dove il regista fa una bella
panoramica della vallata sottostante. Buono anche
l’effetto delle luci nelle scene notturne. Per� ci sono
delle piccole incoerenze. Queste si notano in certi
dettagli. Ad esempio, perch� i cadaveri sono mutilati? Qui
Kassowitz non ha pensato che i dettagli non sfuggono allo
spettatore attento e alla fine del film resta il senso di
qualcosa di “insoluto”. Forse questi dettagli sono tornati
in mente a Kassowitz pi� tardi e li ha buttati
(sommariamente) nella scena in cui Kerkerian e Niemais
scoprono la strana “collezione” in casa di Cherneze.
Per me la pecca pi� evidente � il contrasto tra i 2
detectives. Kassowitz ha messo a fianco di un Jean Reno
tipicamente “sonnolento” un troppo irascibile Vincent
Cassel. La notevole (e costante) differenza dei
protagonisti si nota fin dall’inizio, anche prima che i 2
s’incontrino. Se devo dire la verit�, anche il finale � un
po’ scontato (se vogliamo, anche banale) per un film che
fin dall’inizio punta in alto.
“
I fiumi di porpora“ resta comunque un ottimo thriller.
Oltre alla scenografia, il film ha una struttura che regge
nonostante le piccole incoerenze. Che sia dovuto a un
qualche talento naturale francese?
Il film ha gi� un seguito in attesa di essere distribuito,
“Les rivieres pourpres 2: Les anges de l’apocalypse”
(2003), tra l’altro interpretato ancora da Jean Reno. Non
ho idea di come sia il seguito, ma posso dire una cosa?
Per me “I fiumi di porpora“ � un film a cui non serviva il
seguito.
Recensione di Gik25
La regia � molto buona, ma � la sceneggiatura e la
trama il vero punto di forza del film. Il film infatti �
un vero e proprio giallo che piacer� moltissimo agli
amanti dei thriller gotici e dei romanzi gialli classici
pi� rinomati.
Il montaggio seppur lineare
(rispetta l’ordine temporale) � particolare e rende il
film leggermente difficile da seguire in alcuni punti
(occorre prestare una buona dose di attenzione), ma al
contempo lo rende anche pi� interessante e fascinoso.
Lo stile del regista e del film
stesso � molto particolare ed � rispettato anche nel
secondo episodio (“I fiumi di porpora 2”) che per� �
meno valido di questo per via di una trama in apparenza
pi� assurda…
I protagonisti della vicenda sono
molto particolari, hanno un carisma tutto loro, e danno
al film un certo grado di alternativit� rispetto ai
thriller classici.
In ogni caso, un film splendido,
uno dei migliori thriller degli ultimi tempi, veramente
da non perdere!
Voto: 9,0