Takeshi's: trama e recensione

Takeshi's
Titolo originale: Takeshis'
Produzione: Giappone
Durata: 1h 48
Genere: Commedia
Regia: Takeshi Kitano
Uscita:
Attori principali: Kitano Takeshi, Kyono Kotomi, Kishimoto Kayoko, Osugi Ren, Terajima Susumu, Watanabe Tetsu, Miwa Akihiro, Musaka Naomasa, Ueda K?ichi, Kiyoshi Beat
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- Voto: 8.6/10 (5 voti)

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Trama:
Takeshi � un giovane che lavora in un supermarket, fa provini e sogna di interpretare i ruoli del suo idolo, Takeshi, appunto. E via via che la trama si svolge facciamo la conoscenza di Takeshi e dei suoi personaggi, tutti interpretati da Kitano. Il tutto ha un'aria da commedia dei mimi e nel contempo un calore ed un fascino che ci fanno amare sia Takeshi che il suo emulo, per non parlare del fascino dei suoi personaggi che fanno cose sempre pi� strane, dal soldato Takeshi che apre e chiude il film, fino allo yakuza Takeshi coinvolto in sparatorie da fumetto, il regista Takeshi che gioca a mahjong nel suo ufficio e l'attore Takeshi che sogna e spera?
Recensione:
Film presentato a sorpresa alla Mostra del cinema di Venezia nel 2005 Takeshis' rappresenta il punto pi� alto della parabola finora solo ascendente della produzione del geniale regista. Si tratta di una sorta di omaggio ai suoi primi quindici anni di attivit� nel campo della regia. Kitano tesse con una leggerezza da avanspettacolo, in omaggio ai suoi albori di comico teatrale, questo intrecciarsi di storie tutte incentrate sul suo cinema. La sua interpretazione di molteplici personaggi non appesantisce per nulla la rappresentazione, come si potrebbe immaginare, anzi rende prezioso il gioco di proiezioni che ci sprofondano in un mondo popolato da personaggi improbabili e in alcuni casi tenerissimi. Il protagonista principale, Takeshi attorucolo che sogna la fama, � tratteggiato con affetto da un Kitano in vena di rappresentazione intimista, piuttosto che di violenza o prevaricazione, temi comunque sempre presenti all'interno della sua opera. Le situazioni a mano a mano pi� iperboliche che i personaggi si trovano a vivere, rendono questo carosello di immagini una sorta di personalissimo 8 e1/2 del regista giapponese. Il sovrapporsi delle immagini non crea, come nel capolavoro di Fellini, un'idea di caos creativo, ma regala allo spettatore una sorta di stupita meraviglia di fronte allo svelarsi del mondo interno di un cos� particolare regista, la cui sensibilit� emerge sempre e comunque all'interno del suo lavoro. La struttura circolare del racconto poi, rende il tutto senza tempo, come se si trattasse di trame presenti contemporaneamente nella mente del regista, che prendono posto una alla volta sotto i riflettori del suo teatro interiore.
Anna Maria Pelella

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