Source Code

Source Code
Titolo originale: Source Code
Produzione: U.S.A., Francia
Durata: 93'
Genere: Azione, Fantascienza, Thriller
Regia: Duncan Jones
Uscita: 2011-04-29
Attori principali: Jake Gyllenhaal, Vera Farmiga, Michelle Monaghan, Jeffrey Wright, Russell Peters, James A. Woods, Michael Arden, Cas Anvar, Joe Cobden, Neil Napier, Gordon Masten, Craig Thomas, Susan Bain, Kyle Allatt
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Trama:
Colter Stevens � un capitano pluridecorato per le sue azioni in Afghanistan. Viene quindi coinvolto nella lotta al terrorismo sul suolo statunitense attraverso l�uso di una tecnologia innovativa che gli consente di rivivere i minuti precedenti un attentato. Nel poco tempo a disposizione Colter dovr� usare il corpo di un passeggero e scoprire l�identit� dell�attentatore.
Recensione:
Source Code, ovvero le nuove possibilit� nella lotta al terrorismo immaginate da un talentuoso regista, ormai non pi� solo una promessa, ma la conferma di un talento in divenire. Il capitano Colter Stevens viene impiegato in una missione col compito di scoprire l�identit� dell�attentatore che ha fatto esplodere un treno a Chicago. Dovr� rivivere i momenti immediatamente precedenti l�esplosione, nel corpo di un passeggero, infinite volte fino al momento in cui si trover� nelle condizioni di fornire informazioni utili ai suoi superiori. La fantascienza ha spesso immaginato la possibilit� di viaggi nel tempo. Sia pure con risultati diversi e con differenti finalit�, molte volte i protagonisti di una storia di fantascienza si son trovati di fronte alla possibilit� di rivivere il passato. P. K. Dick � stato uno dei maestri del genere, precursore dell�immaginario viaggio nel passato a correzione di un futuro non ancora scritto, il suo lavoro � stato spesso saccheggiato da Hollywood, la quale non sempre ha riconosciuto il suo debito nei confronti del famoso scrittore. Ma nonostante l�enorme mole di lavori tratti dai suoi scritti o ispirati ad essi a tutt�oggi non si � ancora smesso di immaginare di poter incidere sul passato attraverso l�uso di tecnologie che, in taluni casi, permettono la correzione degli eventuali errori. Che ci sia un gigantesco senso di colpa, per tutte le cose che non abbiamo saputo evitare, alla base di tali postulati? O il semplice desiderio di onnipotenza che colpisce chi sa di poter fare meglio in un�eventuale prossima volta? Chiss�. In ogni caso � questo il punto di partenza della nuova fatica di Duncan Jones, che gi� ci ha regalato un�inquietante esplorazione del futuro in Moon, e che ancora una volta usa la fantascienza per tessere il suo racconto. Colter � un capitano e questo ne fa un candidato ideale all�uso di tecnologie segretissime che consentono cose inimmaginabili. Ovviamente il segreto � ben custodito, il governo non ha intenzione certo di divulgare i particolari del suo operato, e rivolgersi a un soldato � la scelta pi� idonea al mantenimento della segretezza. Certo il soldato in questione � un tantino confuso, e non ricorda le sue ultime azioni, vuol sapere cos�� stato della sua squadra e pretende addirittura di parlare al telefono con suo padre. Ma questi sono dettagli di cui si pu� occupare il suo diretto superiore, il dottor Goodwin, incaricato di raccogliere le sue informazioni e trasferirle al comando generale. Ecco quindi il capitano andare avanti e indietro per otto minuti, quelli precedenti l�esplosione, e raccogliere a mano a mano le informazioni che occorrono al suo governo per fermare i terroristi. Il suo lavoro si fa via via pi� spedito, lo osserviamo sospettare di alcuni e incrociare il cammino di altri, col solo fine di guadagnarsi l�informazione che i suoi capi gli hanno chiesto. Il suo desiderio di parlare con suo padre � sullo sfondo e fa da motore alle sue azioni. Mentre una graziosa donna lo accompagna nelle sue peregrinazioni e un�altra lo dirige da lontano. Tutto qua. Niente effetti speciali da capogiro, n� incredibili contorsioni di sceneggiatura. Solo un piccolo twist finale che motiva il tutto e, nel complesso ci fa amare anche un oscuro capitano di stanza in Afghanistan, il cui destino ci sembrer� troppo persino per un eroe. Duncan Jones ha gi� dato prova della sua predilezione per le storie di matrice sociologica e per una narrazione sfrondata da inutili orpelli in computer grafica. Il suo futuro � appena dietro l�angolo e non ha niente di diverso dal presente, solo infinite altre possibilit� che ora non osiamo immaginare. La sua regia � pulita, essenziale e segue i suoi protagonisti da vicino, con il segreto intento di esplorare le loro motivazioni e il loro reale motore. Nel caso di Colter, misurato Jake Gyllenhaal, una semplice telefonata, qualcosa che gli consenta di chiudere le cose lasciate indietro, tutto il non detto di una vita spesa per il suo paese e che lui sa bene di non poter pi� rivendicare. E mentre una fotografia abbacinante ci catapulta nelle infinite possibilit� a disposizione di un uomo tutto sommato semplice, allo spettatore non resta altro da fare che domandarsi se sia il caso o meno di sperare che il futuro ci riservi ci� che Duncan Jones ha immaginato per noi e trarre da soli la nostre conclusioni.
Voto: 6,5
Anna Maria Pelella

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