La recesione è molto spoilerosa, quindi non guardatela. In compenso posso dire che il film, per intero mi è piaciusto assai, le due parti si completano a vicenda e non fanno mancare nulla a prodotto finale. Attenzione a chi è uscito esageratamente esaltato dalla visione del volume 1, perchè se va al cinema con quelle aspettative rimmarrà parecchio deluso, rischiando di non apprezzare a pieno il film intero.
A dispetto dei miei dubbi alla fine della visione del capitolo 1, vuoi per la colonna sonora, vuoi per le scarpe della Onitzuka Tiger, vuoi che è un film totalmente al femminile, ma sono rimasta veramente soddifatta dal prodotto della testa malata di Tarantino. Sono comunque convinta che dividendo i due tempi e lasciando passare così tanto tempo tra la visione di uno e dell'altro il film perda moltissimo, sopratutto a causa della diversità tra il primo e il secondo tempo. Per cui, se avete l'occasione di potervi vedere entrambi i film nella stessa serata, fatelo.
Bill ha reagito male. Già.
Pensava che lei fosse morta. L'ha pianta per ben
tre mesi.
E invece era viva, incinta e in procinto di
sposarsi con un Tommy qualunque. La cosa non è
piaciuta a Bill. E poi lui non voleva che lei,
la Sua Killer (perchè lei è nata Killer, ce l'ha
nel sangue, un po' come Superman), si
travestisse da un triste e patetico Clark Kent.
No, non gli andava proprio giì. E così le ha
sparato in testa.
Questa è la mela della discordia che dà origine
al film: Bill ha reagito male.
Amore, odio e vendetta. Tre intensissimi e
vitali sentimenti dominano la scena e le azioni
dei personaggi, alternandosi come in una giostra
infinita il ruolo di protagonista.
Tarantino fa qualcosa di particolare:
viviseziona un film. La prima parte è tutto ciò
che la seconda non è e la seconda è tutto ciò
che non è la prima. Se si valutano singolarmente
non hanno valore, sono incomplete. Un film
normale integra al suo interno diversi aspetti e
cerca di farlo con il maggior equilibrio
possibile tra le parti. Tarantino fa l'opposto.
Estrapola i due elementi principali, i due
estremi del film e li rende protagonisti, uno
del primo tempo e uno del secondo tempo. E
proprio per questo motivo chi è uscito
eccessivamente entusiasta dal primo volume
rimarrà quasi sicuramente molto deluso dalla
seconda parte e probabilmente non riuscirà a
coglierne la sua dannata genialità.
La scelta di Tarantino (spesso attuata nei suoi
film) rispecchia l'esigenza e il desiderio di
mettere in primo piano e rendere protagonista
ogni lato e aspetto del film: dalla
disperazione, passando per il sangue, per finire
all'affetto materno. Vuole evitare che qualche
risvolto del film passi sottogamba, tutto è
ugualmente importante e deve avere la stessa
visibilità. Il volume 1 e 2 si completano a
vicenda, e sarebbe stato decisamente meglio
farli uscire insieme.
Anche la regia quindi cambia drasticamente: da
inquadrature rapide, taglienti e incessanti si
passa a campi e controcampi meditativi.
Primissimi piani dei personaggi mentre
dialogano, quasi a voler simboleggiare
l'introspezione con la telecamera che entra nei
loro animi svelandoci i lati nascosti non
evidenti nella prima parte.
Se nella prima parte i protagonisti erano
l'azione e la colonna sonora, qui lo sono
sopratutto la telecamera e la caratterizzazione
dei personaggi.
Incredibile il capitolo della tomba di
Paulina Shultz: l'impotenza, il buio
progressivo nella chiusura del coperchio, il
respiro corto e terrorizzato di Beatrix, i
rumori violenti e periodici della bara che viene
coperta dalla terra, il tutto nel buio totale
delle immagini. Angoscia.
Geniale il personaggio di Pai Mei, il
vero maestro di Black Mamba, colui he
odia i bianchi, i giapponesi, gli americani e
sopporta a stento le donne. Interpretato
magistralmente da Gordon Liu, regala
attimi di ilarità tra il pubblico, grazie alla
sua odiosa risata e alla mitica barba-sciarpa.
Ma la vera colonna del film è lei, Beatrix,
alias Blak Mamba, alias Mumy:Uma Thurman.
Un'attrice immensa, capace di cambiare volto
drasticamente a seconda della scena ma con
estrema naturalezza.
Da fredda killer con una scioltezza disarmante
si trasforma in sperduta turista americana, in
donna affascinata e rapita da un uomo e in
tenera madre: il viso le diventa raggiante, gli
occhi le si illuminano e lo sguardo esprime
tutta la dolcezza che una donna può provare.
Così come David Carradine: perfetto nella
parte di Bill: freddo e senza scrupoli ma allo
stesso tempo estremamente affascinante.
E anche Daryl Hannah nella parte della
invidiosa e crudele Elle Driver, e Michael
Madsen nella parte di Budd, l'alcolizzato e
triste fratello di Bill, così come Sonny
Chiba nel ruolo del leggendario Hattori
Hanzo. Insomma, un cast ben equilibrato in tutti
i suoi punti.
I due volumi sono una danza di immagini e
suoni affascinante, che dà momenti di
adrenalina, angoscia, risate, tristezza e
soddisfazione.
Tarantino ha sfornato il piì controverso dei
suoi film: qui ha messo dentro tutto quello che
voleva, dalle sue passioni e le sue manie
riuscendo a dirigere tutti gli elementi nel modo
piì adatto e trasmettendo, a modo suo, quello
che è un vero amore per il cinema.