Io sono l'amore

Io sono l'amore
Titolo originale: Io sono l'amore
Produzione: Italia
Durata: 120'
Genere: Drammatico
Regia: Luca Guadagnino
Uscita: 2010-03-19
Attori principali: Tilda Swinton, Flavio Parenti, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher, Pippo Delbono, Diane Fleri, Waris Ahluwalia, Maria Paiato, Marisa Berenson
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- Voto: 7.0/10 (2 voti)

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Trama:
Il film � incentrato sulle vicende della ricca famiglia lombarda dei Recchi, composta da Emma e Tancredi e dai loro figli Elisabetta, Edoardo e Gianluca.
Tra riti borghesi e convenzioni sociali, si consumano le storie dei vari membri della famiglia, alle prese con gli affari dell'azienda familiare e con i ruoli che la loro posizione impone. L'algida Emma trover� conforto e amore tra le braccia del giovane cuoco, Antonio. La passione che scoppia tra due anime totalmente differenti, come sono Emma e Antonio, romper� legami e convenzioni ben radicate, portando i due ad entrare in contatto con la loro vera natura, perch� l'amore ha sempre un prezzo da pagare.
Recensione:
Il regista Guadagnino ci sorprende con una pellicola che mostra subito le proprie ambizioni sin dalle prime inquadrature. Come set cinematografico sceglie �Villa Necchi Campiglio�, una bellissima dimora storica (casa museo) che fa parte del circuito delle "Case Museo di Milano" e ne fa la sede della casa della famiglia Recchi. La trama � semplice, quasi banale - una donna dell'alta borghesia milanese (Tilda Swinton) che si innamora del giovane amico cuoco (Gabbriellini) di suo figlio (Flavio Parenti) - eppure la soluzione narrativa e le scelte stilistiche la rendono a tratti straordinaria, facendoci chiudere un occhio (non a tutti pero'...) su una certa prolissit� e su qualche didascalismo di troppo. La regia lucida ed elegante, lirica e precisa nello stesso tempo, affronta il tema della possibilit� di metamorfosi che ognuno di noi possiede, mostra la gabbia in cui, consapevolmente o no, molti di noi sono rinchiusi e il bisogno di radicalit� cio� di saper condurre fino alle estreme conseguenze le proprie scelte. Questa capacit� ha la sua forza dirompente nell'amore e "soprattutto - afferma il regista - "nella forza emotiva che solo, o comunque soprattutto, le donne possiedono". Quando Emma (una bravissima e intensa Tilda Swinton), si affaccia dalla sua gabbia dorata sul mondo vero e si innamora di Antonio, questa passione sar� impresentabile: la famiglia, la sua classe sociale, l'intero mondo che la circonda non potr� mai accettare questo amore. Eppure la forza dell'amore si dimostrer� potente e invincibile. L'ultimo sguardo della figlia Elisabetta (Alba Rohrwacher) alla madre Emma che lascia la splendida casa per fuggire verso i propri reali desideri evidenzia quanto solo lei possa capirla e darle il proprio spirituale consenso, in quanto unica anima libera e non condizionata della famiglia ed in grado di comprendere l'importanza del cambiamento per poter essere davvero se stessi. Ma nel film c'� anche il ritratto della trasformazione della borghesia milanese: se nella generazione precedente (quella del nonno interpretato da un elegante Gabriele Ferzetti) c'era un'etica, una dirittura morale (non a caso si parlava di borghesia illuminata...), la generazione di Tancredi � diventata avida e senza scrupoli. Dice Pippo Delbono (perfetto nell'interpretare il personaggio del marito, estremamente emblematico): "Sono rimaste solo le contrapposizioni estreme: ricchi-poveri, sfruttati-sfruttatori, sommersi-salvati. In questo film l�amore e la donna si pongono come forze rivoluzionarie". Si tratta di un film la cui visione non � facilissima, che pu� trasmettere anche un senso di freddezza, ma che sicuramente � molto interessante sia dal punto di vista stilistico che narrativo, e che non da ultimo, offre ottimi spunti di riflessione.
Voto: 7
Stefania muzio

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