Il prossimo tuo

Il prossimo tuo
Titolo originale: Il prossimo tuo
Produzione: Italia, Francia, Finlandia
Durata: 124
Genere: Drammatico
Regia: Anne Riitta Ciccone
Uscita: 2009-06-19
Attori principali: Maya Sansa, Diane Fleri, Jean-Hugues Anglade, Esther Elisha, Laura Malmivaara, Vilma Melasniemi, Sulevi Peltola, Lena Reichmuth, Matti Ristinen, Fabrice Scott
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- Voto: 7.0/10 (1 voto)

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Trama:
Roma, Parigi, Helsinki. Tre storie - principalmente tre - di persone che per diversi motivi vivono il sentimento della paura del prossimo in modo fortemente condizionante la propria vita.
Maddalena (Maya Sansa) vive a Roma, � una giovane pittrice che non crede pi� nelle persone e nei sentimenti, che si rifugia nella propria arte, ma che incontrando la giovane El�na, piccola straniera piena di talento e sogni, trova qualcuno di cui occuparsi. Eeva (Laura Malmivaara) � una hostess di terra che vive vicino ad Helsinki e che a seguito di un evento traumatico tenta di allontanare gli altri, pensando di poter controllare la realt�, ma accanto alla sua nuova casa vive Usko (Sulevi Peltola) che cerca di richiamarla a un rapporto umano.
Jean Paul (Jean-Hugues Anglade) � un giornalista che vive a Parigi e che affronta lo shock post traumatico seguito al suo essere sfuggito per pura casualit� ad un attentato che ha visto morire tutti i suoi colleghi, in un luogo di guerra.
Recensione:
Tre storie che si sfiorano senza quasi mai toccarsi, tre storie con il medesimo fantasma che aleggia: la paura. Il giornalista francese traumatizzato da un attentato in Iraq; la pittrice italiana che insegna arte all'adolescente figlia di immigrati; l'hostess finlandese che deve superare una ferita interiore. Tutti con un trauma che ha generato la paura pi� temibile, quella del prossimo, del vicino di casa, delle persone incontrate in metropolitana o del diverso. L'idea del film � venuta alla regista in treno, ai tempi degli attentati terroristici avvenuti a Madrid. A tutte le stazioni la polizia saliva per controllare i viaggiatori, cos� ha iniziato a pensare che questo atteggiamento non poteva che provocare uno stato di paranoia che avrebbe presto potuto contagiare tutto il mondo allargandosi a macchia d'olio. E cos� il suo film racconta storie di persone in distonia con il mondo e con il prossimo, a Roma ma anche a Parigi ed in Finlandia, in un generale contesto di paranoia e di sospetto nei confronti dell'altro e di tutto quello che ci circonda. Quello che accomuna i personaggi del film � il fatto che hanno tutti subito in passato violenze fisiche o psicologiche che hanno immancabilmente segnato le loro vite tanto da spingerli a vivere in solitudine rifiutando gli altri. Per tutti i personaggi narrati non vale pi� la pena di rischiare ma l'unica possibilit� rimane lasciarsi sopravvivere in attesa non � certo chiaro di cosa. Ed invece inaspettatamente, sar� proprio la sfera "del prossimo tuo", dell'altro, a dimostrarsi risolutiva nei confronti dei blocchi che si sono rivelati a prima vista insormontabili per tutte le piccole e grandi esistenze narrate nel film. Anne Ritta usa la cinepresa prima di tutto al servizio delle emozioni, le inquadrature che fa sono quindi pensate e costruite secondo il tempo ed il ritmo della cognizione emotiva del personaggio, per facilitare cos� l'immedesimazione dello spettatore. La regista ha cercato di privilegiare le emozioni dei personaggi perch� sono i sentimenti umani che le interessano e le intenzioni sono di arrivare davvero al cuore di chi vede il suo film. Dal punto di vista tecnico in generale � chiara la tendenza alla pulizia formale, e alle inquadrature larghe che fanno un po' il quadro del paesaggio in cui si svolge la scena; Molto bella l'idea di utilizzare tre direttori della fotografia diversi, in modo da dare le giuste tonalit� ad ogni storia e renderla cosi maggiormente intensa,autentica e connotata. La cifra stilistica de Il prossimo � fortemente europea, anche se la sceneggiatura ha molte situazioni derivative da film di Inarritu. La regia � precisa, elegante ed essenziale pur mancando di particolare connotazione. Infatti, alcune scelte stilistiche e visive sono un po' scontate: i panorami ghiacciati che rispecchiano quelli dell'animo dei personaggi, specchi e quadri che li rincorrrono cercando di raccontare qualcosa della loro vita. Tutto gi� visto, eppure il film di Anne Riitta Ciccone � un'opera sincera e nobile innanzitutto perch� non accetta compromessi nei confronti della sue intenzioni introspettive e perch� � capace di andare davvero a fondo delle psicologie dei personaggi narrati, raccontati con partecipazione e sensibilit� davvero rare e senza cadute di stile. Inoltre il film presenta una sua originalit�, mi ha fatto notare una spettatrice, che � quella di indagare rapporti normalmente inesplorati. Il finale, con la bellissima immagine del personaggio di Eeva che rinata, si lascia andare alla morbida e grandiosa bellezza della natura sconfinata ed incontaminata, � un immagine, che rimane fortemente impressa e che restituisce la speranza della libert� e anche della possibilit� di una rinascita interiore a rilanciarsi nei confronti dell'altro, il prossimo tuo.
Voto: 8
Stefania Muzio

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