Recensione:
Con una simile sinossi - un rapinatore e un poliziotto che si danno la caccia a vicenda - Heat si potrebbe definire, a primo impatto, l'ennesimo clich� hollywoodiano, se non fosse che il regista si chiama Micheal Mann (Manhunter) e i due protagonisti sono niente meno che Al Pacino (Il Padrino) e De Niro (Taxi driver).
Mann � bravo a sfruttare non solo le punte di diamante, ma anche il resto del cast che gira attorno alla vicenda, sviluppata diagonalmente in modo da incrociare i destini dei protagonisti a pi� riprese, fino alla memorabile conversazione seduti al bar, in cui Neal e Vincent si promettono lealt� nella caccia fra gatto e topo.
Ci� che ha reso la pellicola una pietra miliare del cinema � l'accuratezza dei dettagli sia nella regia che nell'interpretazione: fotografia e scenografia fanno da padroni mentre un'analisi psicologica profonda di Neal e Vincent, due uomini moralmente opposti ma dal modo di vivere simile,
mostra lucidamente anche il lato pi� privato e difficile della loro professione: i rapporti umani. Entrambi hanno relazioni travagliate e puntualmente sono costretti a sacrificarle in nome di una vocazione.
L'interpretazione memorabile degli attori e la minuzia compositiva impreziosiscono una pellicola curata nei suoi 180 minuti di lungometraggio, forse l'unica pecca di un capolavoro.