Trama:
Bad Blake è un cantante di musica country devastato dall'alcool e dal fumo che ha vissuto troppi matrimoni, troppi anni on the road.
Tuttavia quando conosce Jean, innamoratosi di lei, prova a cercare la salvezza. Jean scopre l'uomo vero dietro al musicista. Mentre lui lotta sulla strada verso la redenzione, impara nel modo pi๠duro come una vita difficile possa dipendere dal cuore folle di un uomo.
Recensione:
Crazy Heart è un film del 2009 diretto da Scott Cooper, basato sull'omonimo romanzo di Thomas Cobb, incentrato sulla vita di un cantante country alcolizzato interpretato da Jeff Bridges.
Il film ha vinto 2 Premi Oscar nel 2010: uno per il "miglior attore protagonista" (Jeff Bridges) e l'altro per la "Miglior canzone originale", andato al brano "The Weary Kind".
La crisi della vita privata e pubblica del cantante country alcolizzato Bad Blake (Jeff Bridges), che riuscirà a ricostruire la propria carriera grazie al supporto e all'amore di una giornalista, Jean Craddock (Maggie Gyllenhaal), è raccontata con una soluzione narrativa anonima, stereotipata. Tutto il film purtroppo è permeato di una prevedibilità imbarazzante e anche la regia sa di mestiere.
L'esordio cinematografico di Scott Cooper non è comunque passato in sordina e questo grazie soltanto al suo protagonista sorprendentemente credibile, interpretato da un immenso Jeff Bridge.
Il film infatti ruota completamente intorno all'attore, strepitosa colonna portante e vera forza della pellicola. Grazie a lui passano in secondo piano una storia che sa di "˜già visto e sentito', assai scontata ed incapace di regalare autentici colpi di scena, particolarmente lenta e purtroppo non eccelsa nel delineare i personaggi secondari. Tra questi l'ambiguo e alquanto vuoto personaggio di Maggie Gyllenhaal giovane reporter con figlio e divorzio a carico, innamoratasi del poco affidabile Bad, inossidabile "˜cowboy dell'amore', e l'anonimo e sfuggente personaggio di Colin Farrell, autentica giovane star della musica country, cresciuto dal mentore Bad fino ad un misterioso litigio (mai spiegato e quindi poco chiaro), capace di frantumare per sempre un'amicizia che appariva solida.
Assolutamente poco preso in esame poi è il personaggio di Robert Duvall, qui anche in veste di produttore, vecchio compagno di sbronze e di pesca, pronto come sempre ad accogliere Bad e la sua musica nel proprio locale di Houston, divorata dalla crisi economica.
Tutto ciò che ruota attorno al personaggio di Jeff Bridges insomma funziona splendidamente: le sue battute, i suoi movimenti, le sue canzoni, la sua chitarra, le sue paure, la sua solitudine, i suoi sguardi, i suoi sorrisi. Il film è Bridges in tutto e per tutto, inquadratura dopo inquadratura. Ovviamente, le calde ed aride strade del Texas fanno il resto. Ma senza Bridges il film crollerebbe inesorabilmente.
Tra le curiosità di questa pellicola è da sottolineare che Jeff Bridges canta realmente tutte le canzoni del film e che alcune scene sono state girate durante il concerto del cantante Toby Keith, nel Nuovo Messico.