Trama:
In un condominio di Roma un ignoto assassino uccide una maestrina scostumata servendosi di una squadra geometrica (da qui il titolo? però!), fornendo un interessante spunto a una serie di emuli. Mentre i giornalisti ci ricamano sopra, il commissario capo ha fretta di chiudere il caso ed è convinto di aver già capito tutto, ma per fortuna c'è la solita p.m. bella e in carriera che non crede che tutto sia come sembri. Campanella punta il dito contro la TV spazzatura utilizzando la sua stessa arma, la sciatteria: peccato però che per riuscire in operazioni del genere occorra una mano ben pi๠leggera? Qua è tutto talmente mostruoso che ci si crede solo se lo si vede (suona come una minaccia, lo so); regia, sceneggiatura, dialoghi, recitazione e montaggio vanno decisamente al di là dell'umana immaginazione, e ci vuole un'incredulità grossa cosଠper pensare che sia tutto voluto e in linea con il messaggio del film. Il colpo di grazia poi lo assesta Franco Nero, farfugliando sciocchezze sulla giustizia vestito da barbone. D'accordo, è da ammirare il tentativo di ridare vita a un genere ? il thriller pieno di sangue e tette ? che in Italia non si pratica pi๠da decenni, ma se i risultati devono essere questi c'è poco da stare allegri. Neanche trash, neanche ridicolo involontario, solamente tanto sconforto. Per chi scrive, 91 minuti tra i pi๠strazianti e insostenibili di sempre come spettatore.
Recensione:In un condominio di Roma un ignoto assassino uccide una maestrina scostumata servendosi di una squadra geometrica (da qui il titolo? però!), fornendo un interessante spunto a una serie di emuli. Mentre i giornalisti ci ricamano sopra, il commissario capo ha fretta di chiudere il caso ed è convinto di aver già capito tutto, ma per fortuna c'è la solita p.m. bella e in carriera che non crede che tutto sia come sembri. Campanella punta il dito contro la TV spazzatura utilizzando la sua stessa arma, la sciatteria: peccato però che per riuscire in operazioni del genere occorra una mano ben più leggera… Qua è tutto talmente mostruoso che ci si crede solo se lo si vede (suona come una minaccia, lo so); regia, sceneggiatura, dialoghi, recitazione e montaggio vanno decisamente al di là dell'umana immaginazione, e ci vuole un'incredulità grossa così per pensare che sia tutto voluto e in linea con il messaggio del film. Il colpo di grazia poi lo assesta Franco Nero, farfugliando sciocchezze sulla giustizia vestito da barbone. D'accordo, è da ammirare il tentativo di ridare vita a un genere – il thriller pieno di sangue e tette – che in Italia non si pratica più da decenni, ma se i risultati devono essere questi c'è poco da stare allegri. Neanche trash, neanche ridicolo involontario, solamente tanto sconforto. Per chi scrive, 91 minuti tra i più strazianti e insostenibili di sempre come spettatore.
Si ringrazia
AlexVisani.comper la recensione