Captivity: trama e recensione

Captivity
Titolo originale: Captivity
Produzione: Usa/Russia
Durata: 1h 25
Genere: Thriller
Regia: Roland Joff
Uscita: 2007-08-31
Attori principali: Elisha Cuthbert, Daniel Gillies, Laz Alonso, Michael Harney, Pruitt Taylor Vince
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- Voto: 6.2/10 (49 voti)

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Trama:
Jennifer Tree � una celebrit�, una modella le cui immagini campeggiano sui muri e sugli autobus di tutta New York. In un'intervista rilasciata in video ha la dabbenaggine di parlare delle sue fobie, ed ecco che uno psicopatico si premura di fargliele vivere tutte, dalla prima all'ultima, cos� tanto per dare un brivido alla sua noiosissima vita patinata, e nello stesso tempo concedersi il lusso di un'incontro ravvicinato con la star.
Recensione:
Per quelli che hanno la mia et? e quindi ricordano Clive Barker prima della California, questo film comincia come il racconto Fear, tratto dai Libri di Sangue. Peccato che la somiglianza si fermi all'incipit, poi abbiamo l'allegro saccheggio da Il Collezionista e per finire uno qualsiasi dei Saw a scelta. Jennifer ? una bellissima modella con tutte le paure e le insicurezze che la ricchezza non pu? guarire, fragile e quanto mai poco credibile mentre stringe un orsetto invece di dare capocciate al muro come sarebbe pi? probabile in una crisi di claustrofobia. Gary ? uno sciagurato che abita il cunicolo accanto e gli fa da balia, non si capisce con quale forza riesca a darle coraggio, dal momento che anche lui ? prigioniero, accidenti deve essere perch? lui ? l'eroe della storia?come ho fatto a non pensarci prima? Lo psicopatico affetto da mania voyeristica ? davvero poco convincente, se non altro per lo strano legame che lo lega a Gary e qua mi fermo, perch? il colpo di scena, che in realt? segue di molto il sopravvenuto colpo di sonno, dovrebbe motivare la storia e dare un senso al tempo che avremo perso a sbadigliare. Dico dovrebbe perch? per me non ? stato cos?, inoltre non si pu? veramente parlare di colpo di scena dal momento che pare pi? una soluzione telefonata, tanto per trovare un finale ad una storia senza capo n? coda. Certo la responsabilit? di questo noiosissimo plot ? tutta di Larry Cohen, in uno dei suoi lavori pi? alimentari, ma la regia seppur accurata risente moltissimo dell'eccesso di patinatura dato da una fotografia assolutamente fuori luogo. E le soluzioni della mdp non tengono certo sveglie da sole lo spettatore, che purtroppo sbadiglia e si chiede il motivo per cui dovrebbe restare a guardare l'epilogo prevedibile di una storia che non c'
Anna Maria Pelella

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