Trama:
Bagheria (Baar�a in siciliano) dopo Palermo � il comune pi� popolato della provincia di Palermo con i suoi 55.938 abitanti ed il dodicesimo centro pi� popoloso della Sicilia, situato sulla costa settentrionale della regione a 15 Km da Palermo. Il nome Bagheria, secondo alcune fonti, ha origine dal termine fenicio Bayharia cio� "zona che discende verso il mare". Secondo altre fonti, invece, deriverebbe dall�arabo Bāb al-Gerib, "La Porta del Vento".
Nel film vengono raccontate le vicende di una famiglia siciliana, attraverso tre generazioni - dal capostipite Ciccio, al figlio Peppino, al nipote Pietro - e 50 anni di Storia italiana.
Recensione:
Nella provincia di Palermo, durante il Ventennio fascista, Ciccio, un modesto pecoraio, coltiva la passione per i libri e i poemi cavallereschi.
Nel dopoguerra, mentre il paese versa nella fame e nella miseria, suo figlio Peppino scopre che il mondo � pieno di ingiustizie e, diventato un fervente comunista, si impegna a tempo pieno nella politica.
Per questo, quando incontra Sarina e si innamora di lei, la loro unione viene osteggiata da tutti.
Un bel soggetto, assai caro al regista, natio appunto di Bagheria.
La cifra stilistica di questo film sebbene molto barocca � bellissima. Bellissime le facce, l'ambientazione, la ricostruzione storica....tutto � curato nel dettaglio, nulla � lasciato al caso.
Eppure molte sono le note stonate di questa pellicola: i dialoghi asserviti al sorriso a tutti i costi, le troppe battute fuori registro, la sceneggiatura mal definita e il riproporre con enfasi i soliti fastidiosi stereotipi italiani. Quanta enfasi ammiccante, quanta sbrigativit� e pressapochismo nel raccontare pezzi importanti di Storia.
Volendo fare un film per il grande pubblico il film finisce per perdere autenticit� e poesia, poesia che si intravede solo in qualche piccola sequenza magistrale, che resta per� molto isolata dal resto delle altre.
Che dire poi dell�inutile e crudele sequenza dell�uccisione di un bovino�.
Nel film Baaria, infatti il regista Giuseppe Tornatore ha fatto uccidere appositamente un bovino che viene colpito alla testa con un punteruolo. L'animale si accascia a terra e ancora cosciente gli viene tagliata gola, il sangue zampilla in modo copioso mentre l'animale batte le palpebre e si muove leggermente fino a morire. Per la Lega Antivivisezione che ha visionato il film nella �Commissione di revisione cinematografica� di cui � componente per legge, la scena � raccapricciante e cruenta, tanto pi� perch� realizzata con un animale ucciso appositamente! Ha dovuto farlo in
Tunisia (la scena in Italia sarebbe considerata maltrattamento secondo il Codice penale poich� effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato, fuori dal quale un bovino non pu� essere abbattuto). Perch� non usare degli effetti speciali?
Tornatore ha acquisito mestiere, ma � come se avesse perso il cuore se mai ce l'ha messo veramente nei suoi film, annegando nell'autocompiacimento e nell'asservimento a un certo sistema cinematografico, infarcendo il film di feroce "italianit�".