La regina dei castelli di carta

La regina dei castelli di carta
Titolo originale: Luftslottet som spr�ngdes
Produzione: Svezia
Durata: 157
Genere: Thriller
Regia: Daniel Alfredson
Uscita: 2010-05-28
Attori principali: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Tina Berg, Sofia Ledarp, Georgi Staykov, Anders Ahlbom, Alexandra Eisenstein, Lena Endre, Tekla Granlund, Henrik Sj�man, Michalis Koutsogiannakis
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Trama:
Dopo lo scontro con suo padre Zalachenko, Lisbeth si trova in ospedale a poche porte di distanza dall'uomo che ha tentato di uccidere. La polizia attende di interrogarla in merito agli accadimenti che hanno portato i due in ospedale e su di lei pende un'accusa di tentato omicidio. Mikael Blomkvist indagando in privato scopre la fitta rete di cospiratori cui � realmente legata la vita di Lisbeth, e a questo punto per aiutare la ragazza decide di preparare un numero della sua rivista in cui racconta tutti i retroscena che vedono coinvolti i Servizi Segreti di Stato.
Recensione:
Lisbeth Salander ne ha passate molte e l'unica cosa che l'ha tenuta in vita � la sua straordinaria tenacia. In questo terzo e ultimo episodio della saga Millennium scopriremo l'incredibile cospirazione che � dietro la difficile situazione della ragazza e causa prima dei suoi problemi con le autorit�. Figura quasi di contorno nel primo romanzo Lisbeth gi� da subito si appropria lentamente della scena e del cuore, in primo luogo del suo creatore lo sfortunato Stieg Larsson, e poi di tutti i suoi lettori. La sua personalit� controversa e molto enigmatica, giocata sul filo di una gravissima patologia mentale, ne ha fatto il personaggio in realt� pi� intrigante dell'intera serie, offuscando il fascino del suo iniziale protagonista, il troppo normale e a volte persino piatto Mikael Blomkvist. Se nel primo episodio avevamo avuto modo di apprezzare le capacit� di hacker della misteriosa ragazza, gi� nel secondo fa capolino una verit� molto pi� complessa di quella che si intuiva all'inizio. Il terribile ed enigmatico carattere di Lisbeth viene quindi alla fine motivato con una cospirazione dello Stato ai suoi danni, punto questo intorno cui ruota l'intera indagine di Mikael e della polizia. Il film si apre con Lisbeth in ospedale, da cui verr� poi trasferita in prigione. La sorella di Mikael accetta di occuparsi della sua difesa e qualcuno trama nell'ombra per internarla definitivamente. Intanto il suo fratellastro segue la faccenda da vicino con l'intento di trovare l'occasione per ucciderla. La parte centrale del film � tutta incentrata sul processo intentato ai danni di Lisbeth, e sabotato dai servizi segreti, con l'intento di rinchiuderla per sempre e mettere cos� a tacere la sua pericolosa verit�. Non � certo una sorpresa questo terzo episodio. La regia segue i binari del secondo episodio, purtroppo meno coinvolgente del primo e sempre ai limiti di un'atmosfera da legal thriller televisivo. Peccato davvero perch� il sottile filo di tensione lanciato abilmente nel primo episodio poteva esser agevolmente raccolto e intessuto nella trama dei successivi, senza nulla togliere a una rappresentazione pi� misurata, data in parte dallo spostamento dell'asse da Mikael a Lisbeth. Il punto forte rimane sempre la recitazione di una sensazionale Noomi Rapace, che rende senza sforzo la sua Lisbeth combattiva e indifesa nello stesso momento. Mentre la trama acquisisce lo spessore di un thriller paranoico a sfondo politico, assistiamo alla stratificazione della caratterizzazione principale, e qui si compie un'alchimia che sola vale il prezzo del biglietto: Lisbeth diventa viva davanti ai nostri occhi. Paradossalmente la sua acquisita umanit� ce la rende pi� vicina e incredibilmente affascinante di momento in momento. Mai ci � sembrata pi� fragile e umana come quando sorride da sola addentando una pizza. E seppure intorno a lei la storia scivola verso un'iperbole controllata, certo ma pur sempre enorme nelle implicazioni sociali e politiche che sottintende, lo spettatore dimentica in fretta tutto quello che non passa attraverso i magnetici occhi della protagonista. Dotata di un'intensit� dello sguardo con cui sopperisce alla scarsit� di parole, Lisbeth diviene piano piano un'icona: quella delle donne maltrattate che non abbassano comunque mai la testa di fronte al sopruso. Annika, il suo avvocato e materna consigliera, ne accetta i silenzi e la difende anche da s� stessa. Tutto questo avviene per la maggior parte delle volte con il solo uso di uno sguardo, o attraverso immagini rubate da una videocamera o un computer. Mentre intorno alle due donne infuria una battaglia improbabile per la difesa di quello che finisce per essere un castello di carta, dentro il quale albergano i soprusi e le ingiustizie di uno Stato che si fa tutore dei propri cittadini non solo limitandone la libert�, ma addirittura coprendo le spalle a disertori e spie nemiche, a danno proprio di quelli che avrebbe dovuto proteggere.
Voto: 6
Anna Maria Pelella

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