Dream

Dream
Titolo originale: Bi-Mong
Produzione: Corea del Sud
Durata: 95
Genere: Drammatico
Regia: Kim Ki-duk
Uscita: 2008-08-25
Attori principali: J? Odagiri, Na-yeong Lee, Mi-hie Jang, Tae-hyeon Kim, Ji-a Park
Scheda di Opinioni
Vota il film:

- Voto: 10.0/10 (1 voto)

Commenti


Commenta il film!

Trama:
Jin intaglia timbri e Ran cuce abiti. Non si conoscono, ma entrambi hanno una storia alle spalle di cui ancora combattono il ricordo. Una notte lui sogna di provocare un incidente e lei lo provoca davvero, ma non se ne ricorda. Da quel momento tra i due si crea un legame difficile da comprendere, ma che avr� effetti devastanti.
Recensione:
Il sogno � il terreno di battaglia su cui si combatte la guerra del ricordo, nel nuovo lavoro del regista coreano pi� famoso al di fuori del suo paese. Il ricordo di due amori finiti, male e con dolore, fa da tessuto alla storia attuale di Ran e Jin che declinano, ciascuno a suo modo, il tema di un rapporto che non � mai stato cos� vivo come dal momento in cui � stato troncato. Jin sogna di fare cose molto brutte, di cui Ran si macchia nel sonno e, da sonnambula quale effettivamente �, non ne conserva alcun ricordo. La rabbia di lui trova sfogo negli acting out di lei, che per� non riesce mai a godere appieno delle sue vendette, intanto perch� non le ha neanche desiderate, e poi meno che mai agite in consapevolezza, si � soltanto limitata a sognarle, pilotata per lo pi� dal dolore e dal potere di lui. La posta in gioco si alza ogni notte, e il senso di colpa di Jin lo spinge a tentare di tenere Ran al riparo dal suo odio. La ammanetta, dorme con lei, a turno si sorvegliano, ma tutto ci� non baster�. Alla fine quello che nessuno dei due potr� prevedere sar� che il legame che li tiene insieme non � in questa dimensione, e poich� nel sogno tutto � possibile, nulla potr� esser fatto per fermare i veri desideri dei due. La tragedia incombe, come spesso nei lavori di Kim, e il vero portato del significato di tanto affannarsi a dimenticare, sar� il dato di fatto che nei sogni siamo liberi, in questo caso anche di odiare, e pazienza se non ne siamo consapevoli, alla fine qualcuno pagher� per il nostro dolore. Un dolore provocato dall'abbandono o dalla gelosia, di cui da svegli non si chiede neanche conto a chi lo ha provocato, ma che si finir� col pagare col sangue, l� dove tutto � possibile. E il linguaggio con cui Ran e Jin si parlano non � quello del dolore, ma ancora una volta quello del sogno, dove due persone che si esprimono in lingue diverse si possono intendere. Jin parla giapponese e Ran coreano, ma solo nei sogni i due avranno un unico linguaggio e condivideranno un solo intento. Kim Ki-duk firma con questo Dream il suo lavoro pi� rarefatto e nel contempo il punto pi� alto della sua recente tendenza alla perfezione stilistica. Se in Time il tema portante era l'incomunicabilit� e la perdita e in Soffio la solitudine, qua abbiamo il dolore per un incomprensione che mina alla base ogni rapporto umano. E l'unico spiraglio, quello dato dal sogno, � inquinato dal rancore e dal passato, come splendidamente evidenziato nella scena pi� bergmaniana dell'intero film: quella del sogno a quattro, in cui gli attori sono rispettivamente figura e sfondo di un dramma che non ha soluzione, perch� gi� vissuto e mai risolto, nella realt� come nel sogno. Le due figure centrali hanno ciascuna un amore da dimenticare e un dolore da smaltire. E se da una parte l'incontro potrebbe essere un balsamo, dall'altra diviene un'arma. Ci� che uno sogna l'altro realizza, e se il rapporto � speculare, lo sar� anche l'attuazione delle dinamiche sognate. Quindi se Jin sogna di fare l'amore con la sua ex, Ran si trover� a letto con un uomo che ormai odia, e di cui cerca con forza di cancellare il ricordo. Ma il doppio, speculare e pertanto opposto, non sar� mai n� vivificato da questo agire le dinamiche inconsce, n� mai potr� guarire dal mettere in pratica ogni cosa sognata. E nel dolore di chi ricorda c'� posto solo per un linguaggio, quello delle possibilit� mai espresse, perch� mai rese coscienti in un universo quotidiano in cui chi abbandona non si cura di chi viene lasciato indietro. Ran e Jin non hanno in realt� nessuno scampo da una dinamica negata e resa potente dall'espressione inconscia. E se i due perfetti protagonisti di questo dramma del sogno e della negazione assoluta della realt� hanno, anche solo per un istante, dato l'impressione che ci fosse una via di fuga, sar� solo perch� l'illusione di sopravvivere ad un dolore, talvolta, supera le barriere del desiderio di soccombere ad esso. E trattandosi di un film di Kim Ki-duk lo spettatore sa gi� quale aspetto del dramma finir� per prevalere.
Voto: 7
Anna Maria Pelella

Leggi i commenti Collabora con noi! Invia una recensione